[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="Le autonomie regionali: i problemi posti dal contesto istituzionale ed economico" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2023/03/03-09-Le-autonomie-territoriali-G.-Rossi.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text]“Le autonomie regionali: i problemi posti dal contesto istituzionale ed economico”* di Giampaolo Rossi   Il dibattito sulla autonomia regionale differenziata è giustamente concentrato sul disegno di legge Calderoli. Le opinioni sono fortemente differenziate: da un lato si sostiene che provocherebbe una forte disuguaglianza fra le varie parti del Paese (“spacca l’Italia”), dall’altro si avverte che, invece, sarebbe positivo per tutti. Nessuna di queste opinioni è confortata da riscontri oggettivi e quindi il confronto resta chiuso nei rispettivi apriorismi. E’ quindi opportuno cercare di ampliare il livello del dibattito e collegarlo ad alcune considerazioni di fondo dalle quali si potrebbero trarre indicazioni concrete e che sono comunque utilizzabili per impostare correttamente il tema. Il problema delle autonomie, differenziate o meno, non può essere isolato dall'insieme del contesto istituzionale, economico e sociale nel quale si colloca. In particolare, tale contesto è rilevante per i seguenti profili: 1)         le implicazioni connesse all'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea, 2)         il problema complessivo dell'uguaglianza fra le varie parti del Paese, 3)         la questione della chiarezza delle competenze anche ai fini della imputazione delle responsabilità.   1) Nella distribuzione delle competenze fra Stato e regioni non

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="Il fallimento del mercato nel servizio pubblico della elettricità e del gas" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2023/01/Il-fallimento-del-mercato-nel-servizio-pubblico-della-elettricita-e-del-gas-G.Rossi_.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] “Il fallimento del mercato nel servizio pubblico della elettricità e del gas” Giampaolo Rossi*            Nelle innumerevoli analisi sulla crisi dell’energia elettrica e del gas è rimasto stranamente sotto traccia un profilo che ha invece carattere centrale: il servizio della elettricità e del gas ha la natura di servizio pubblico. Si tratta di una nozione che non è priva di effetti concreti. Come è noto, una attività viene qualificata servizio pubblico quando soddisfa un interesse che l’ordinamento protegge; l’attività volta a soddisfarlo viene qualificata come doverosa, tanto che costituisce reato la sua interruzione. In alcuni casi chi ne usufruisce non è tenuto ad alcun pagamento (come per gran parte delle prestazioni sanitarie e scolastiche); in altri casi è tenuto a pagare una tassa (es. un ticket o una tassa di iscrizione); in altre ancora, quando la prestazione richiede attività imprenditoriali, un prezzo, perché il rapporto assume carattere contrattuale, ma questo deve essere ragionevole e accessibile. Gli operatori non possono quindi conseguire il massimo utile ma solo una equa retribuzione del capitale e delle attività svolte. Nella maggior parte dei

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="I disaiuti di Stato" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2023/01/I-disaiuti-di-Stato-G.Rossi_.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] “I disaiuti di Stato”* Giampaolo Rossi   Il sistema complessivo dell’Unione Europea e degli Stati membri vive una fase di transizione confusa. Da un lato sono gli Stati membri a dover soddisfare gli   interessi che gli ordinamenti qualificano “a soddisfazione necessaria” ed è la stessa Unione che impone agli Stati di farlo, dall’altro la UE deve realizzare l’obiettivo del mercato comune, premessa indispensabile per costruire anche l’unità politica e istituzionale. Questo obiettivo comporta una serie di corollari e presenta non pochi problemi. Fra i corollari v’è quello per cui gli Stati non possono sottrarre arbitrariamente alla concorrenza, e quindi al mercato comune, singole imprese e tanto più interi settori di attività economica, come si otterrebbe attraverso la nazionalizzazione di imprese e la formazione di enti e imprese pubbliche. Non possono inoltre aiutare le imprese nazionali con misure che le favoriscano rispetto alle imprese degli altri paesi europei. Di qui la conseguenza che le imprese pubbliche dovrebbero comportarsi come quelle private e che sono vietati gli aiuti alle imprese, pubbliche e private, che falsino la concorrenza. Premesso che, come ha rilevato nel Messaggero Romano Prodi, il sistema delle imprese europee

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="Consumo ambiente rigenerazione" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2022/05/Consumo-ambiente-rigenerazione.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] “Consumo-ambiente-rigenerazione”[1] di Giampaolo Rossi     Si sono ormai acquietati i commenti ai risultati del COP 26, con una diffusa rilevazione, dei commentatori e dell’opinione pubblica, della loro inadeguatezza soprattutto perché i paesi in via di sviluppo, e in particolare l’India e la Cina, non hanno accettato di fissare una data, tanto meno ravvicinata, per eliminare o anche solo ridurre l’uso del carbone e degli altri combustibili fossili. Addossata a questi paesi, e in parte agli Stati Uniti, la responsabilità del semi fallimento, si è continuato a vivere come prima, con un ritmo frenetico alla ricerca del reddito necessario per soddisfare i bisogni crescenti, per consumare di più. Questo approccio è sbagliato per due ragioni che vengono in genere trattate separatamente, mentre la connessione fra le due è evidente. La prima sta nell’ingiustizia e comunque nella impraticabilità dell’appello che i paesi sviluppati rivolgono a quelli in via di sviluppo a risparmiare nel consumo dei fossili senza compensare in qualche modo l’eventuale minore consumo. La questione resta la stessa che fu al centro dello scontro fra i paesi ricchi e quelli poveri nella prima Conferenza mondiale sull’ambiente e lo sviluppo organizzata dall’ONU a

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] CONDIVIDI [/vc_column_text][vc_column_text][shareaholic app="share_buttons" id="28835497"][/vc_column_text][vc_empty_space][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="Contributo al dibattito di Giampaolo Rossi" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2021/02/Su-Il-culto-del-diritto-amministrativo-frena-la-riscostruzione-della-P.A.-G.Rossi_.pdf"][edgtf_button type="simple" size="" text="Articolo Vincenzo Visco su IlSole24ore" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2021/02/2021020647624684.pdf"][edgtf_button type="simple" size="" text="Contributo al dibattito di A.-Moliterni" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2021/04/Il-culto-del-diritto-amministrativo-e-il-peso-della-cultura-burocratica-A.-Moliterni.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Cari colleghi e amici, non vi sarà sfuggito l’articolo di Vincenzo Visco su Il sole 24 ore dal titolo “Il culto del diritto amministrativo frena la ricostruzione della PA”. Colpisce il fatto che, salvo che non mi sia sfuggita, non c’è stata nessuna reazione. L’articolo di Visco non costituisce una opinione isolata. Se ne è visto un riflesso anche nella formazione del nuovo Governo. Non va quindi sottaciuto. Mentre prosegue, come sapete il dibattito sulla Guida alla lettura e sul Glossario dei miei Saggi e scritti scelti (il termine per intervenire è stato fissato alla fine del mese di marzo) mi sembra opportuno richiamare l’attenzione sulle questioni poste dall’articolo. Dobbiamo purtroppo convenire che la dottrina amministrativistica ha dedicato scarso interesse al funzionamento effettivo delle PA. Le belle pagine di Pietro Gasparri sulle “male amministrazioni” non hanno trovato il seguito che meritavano, salvo poche eccezioni non approfondite, come quella di Giannini. Si tratta del riflesso di un orientamento, molto diffuso,

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[vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] “Prime osservazioni al "Rapporto Colao": pregi e limiti” di Giampaolo Rossi   Una attenta lettura del cd Rapporto Colao ne mette in evidenza alcuni profili interessanti e alcune evidenti carenze. I profili interessanti sono diversi perché raccoglie e elabora opinioni e orientamenti già diffusi ma li specifica e li accompagna con alcune misure operative. Anche l'idea che l'ambiente possa diventare un fattore importante di sviluppo, che da qualche tempo era iniziata a circolare, con alcuni approfondimenti, viene recepita ed esposta con utili argomentazioni. Il Governo potrà sicuramente farvi riferimento nel definire alcune delle misure da adottare. I limiti, però, sono altrettanto evidenti. Il più macroscopico è che non contiene alcuna indicazione sulle risorse disponibili e sugli esiti prevedibili del loro utilizzo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][edgtf_separator position="left" color="#dbdbdb" border_style="dotted" width="100%" thickness="1" top_margin="10" bottom_margin="10"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] CONDIVIDI [/vc_column_text][vc_column_text][shareaholic app="share_buttons" id="28835497"][/vc_column_text][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="Prime osservazioni al ``Rapporto Colao``: pregi e limiti G. Rossi" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2020/06/06-09-Prime-osservazioni-al-Rapporto-Colao.pdf"][/vc_column][/vc_row]

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] CONDIVIDI [/vc_column_text][vc_column_text][shareaholic app="share_buttons" id="28835497"][/vc_column_text][vc_empty_space][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="L'inizia di una svolta storica per l'Europa? G. Rossi" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2020/06/05-19-inizio-di-una-svolta-storica-per-lEuropa-1.pdf"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] L'inizio di una svolta storica per l'Europa? Giampaolo Rossi E' sfuggita alla maggior parte degli osservatori la particolare importanza. istituzionale della proposta Merkel-Macron sul recovery fund. Se accettata, la proposta segnerebbe una inversione di tendenza rispetto al declino delle istituzioni europee che sembrava inarrestabile. La crisi economica ha messo in evidenza un difetto d'origine dell'impianto istituzionale europeo: al di là della prospettazione di futuri, solo auspicati, sviluppi, il modello istituzionale dell'Unione Europea resta centrato sull'idea originaria di evitare conflitti fra gli Stati membri. La proposta Merkel-Macron, al di là della sua utilità per risolvere problemi immediati, può avere una importanza storica sul piano istituzionale. Il meccanismo per cui ai bisogni interni di un Paese risponde l’Europa senza chiedere che il contributo da versare corrisponda alle somme versate implica di per sè una trasformazione istituzionale dell’Europa che corregge il difetto iniziale: l’Europa si fa carico direttamente dei bisogni delle popolazioni. Si tratta di un primo passo che per consolidarsi ha bisogno anzitutto di trasformarsi da temporaneo in stabile (come ha avvertito anche Soros), e se ne devono poi trarre le

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[vc_row][vc_column width="1/2"][vc_column_text] CONDIVIDI [/vc_column_text][vc_column_text][shareaholic app="share_buttons" id="28835497"][/vc_column_text][vc_empty_space][/vc_column][vc_column width="1/2"][vc_column_text] DOWNLOAD [/vc_column_text][edgtf_button type="simple" size="" text="La solidarietà come dovere in tempo di COVID-19? E. Irrera" target="_blank" icon_pack="font_elegant" fe_icon="arrow_down" font_weight="" link="https://ridiam.it/wp-content/uploads/2020/05/05-13-la-solidarietà-come-dovere-E.Irrera.pdf" color="#dd9933" hover_color="#10c9c3"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space height="45px"][vc_column_text] La solidarietà come dovere in tempo di emergenza COVID-19? Una riflessione filosofico-politica Elena Irrera E' noto che attorno alla diffusione dell’epidemia di COVID-19 su scala globale si sia venuta progressivamente delineando un’articolata costellazione di scenari emergenziali che trascendono la sfera prettamente sanitaria, e che hanno sollecitato la formulazione di interrogativi di varia e specifica natura. Da un punto di vista propriamente etico e filosofico-politico, è lecito domandarsi se vi sia un principio di condotta che, una volt adottato in maniera moralmente e/o normativamente rilevante da comuni cittadini e da rappresentanti delle istituzioni politiche, risulti potenzialmente più capace di altri di far fronte alle gravi conseguenze sociali, politiche, economiche e sanitarie che un fenomeno emergenziale inevitabilmente innesca. Nel presente contributo sosterrò che un simile principio risiede nel valore della solidarietà, ossia in quello che, ad una rapida ricognizione delle dichiarazioni pubbliche rilasciate da attori istituzionali e da membri di comitati tecnico-scientifici, è stato l’ideale maggiormente invocato a sostegno e difesa delle proposte misure di contenimento del contagio. Nella presente riflessione la solidarietà verrà presentata come oggetto di un preciso

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